Jean-Michel Frank
1895-1941
Grazie ad ottimi studi, favoriti dall’appartenenza a una famiglia dell’alta borghesia, Jean-Michel Frank strinse relazioni che furono cruciali nella sua formazione e svilupparono le sue preferenze estetiche. La prima guerra mondiale segno’ tragicamente la famiglia di Jean Michel che, dopo un breve apprendistato nell’ambito finanziario, si dedicò interamente alla passione per il mondo intellettuale e artistico.
Grazie ad ottimi studi, favoriti dall’appartenenza a una famiglia dell’alta borghesia, Jean-Michel Frank strinse relazioni che furono cruciali nella sua formazione e svilupparono le sue preferenze estetiche. La prima guerra mondiale segno’ tragicamente la famiglia di Jean Michel che, dopo un breve apprendistato nell’ambito finanziario, si dedicò interamente alla passione per il mondo intellettuale e artistico. Durante gli anni venti Frank lavorera’ per Nancy Cunard, Louis Aragon e Paul Eluard, Pecci-Blunt, Gunzburg, Cole Porter, Gaston Bergery, François Mauriac, clienti che seduce grazie a una “estetica della rinuncia.”A partire dal 1930, ormai affermato decoratore professionista, legherà con altri personaggi tra cui Alberto Giacometti, Paul Rodocanachi, Jean Hugo, Emilio Terry e Christian Bérard. Lo stile di Frank era temperato, i suoi mobili giocavano con riferimenti neoclassici, barocchi o Napoleone III, e ai materiali più convenzionali si affiancava la preziosità dell’avorio, dell’ebano e del mogano. La sua carriera divenne internazionale, con progetti per miliardari argentini e americani come Jorge Born e Nelson Rockefeller.La guerra sconvolse nuovamente il destino di Frank che, chiuso il workshop Chanaux lasciò la Francia alla volta dell’Argentina, dove riprese le sue attività. Dopo alcuni mesi di Buenos Aires, trasferito a New York, morì suicida nel 1941, ponendo fine a una straordinaria carriera.